L'uomo Paolo Mazzone

Sono nato a Roma da Famiglia siciliana nel Settembre 1950, attualmente  vivo in provincia di Roma, sposato con una donna giapponese, soprano lirico.

 

akiko
akiko













Ho quattro figli e prossimamente diventerò nonno.Sono cattolico per convinzione, oltre che per tradizione. Parlo fluentemente la lingua francese, che considero la mia seconda lingua madre; mi faccio capire in lingua inglese  quel che basta per fare una relazione scientifica ai Congressi o per le normali relazioni sociali. So scrivere in due dei tre caratteri giapponesi……………… ma ancora la strada è lunga per possedere una lingua certamente difficile. Questa sezione del sito è autobiografica. E’ sempre difficile parlare di interessi e passioni personali ; esse in genere appaiono distinte dalla nostra professione e, spesso, su un piano diverso rispetto a quest’ultima. Di fatto, non sono che aspetti appartenenti allo stesso soggetto, ma di  maggiore individualità. Quello che siamo è comunque un legame inconsapevole, inconscio, tenacemente vincolato  alla scelta della professione. Quello che leggiamo, che ammiriamo o la scelta di luoghi da visitare, sono una naturale prosecuzione di quanto necessitiamo ; in altri termini sono tutto quello di cui la nostra mente  ha bisogno per essere felice.

Sono un “orgoglioso “ uomo del Sud, possiedo e mi sono formato ad una cultura storica da noi ancora presente, più o meno consciamente, tra le persone. Le sentite influenze del vicino oriente e del mondo greco, mi hanno spinto a leggere di storia bizantina, ed altomedievale. Avendo la fortuna del retaggio, tutto siciliano, della compenetrazione tra mondo nordico, greco-romano e del vicino oriente, è stato inevitabile accedere alle letture sulla conquista araba, normanna e poi tedesca del IX, X, XI, XII e XIII secolo: esse tanto hanno arricchito il nostro bagaglio culturale ed emotivo, gli usi ed i costumi nostri. Anche gli inglesi diedero il loro contributo, ma più recentemente e non sempre a nostro vantaggio; la Ducea di Nelson è ancora tale a Randazzo, in Sicilia. Grazie alle mie letture ho così ritrovato la consapevolezza di una identità non regionale o regionalistica, ma nazionale, se riferita a quello che fu il Regno Duosiciliano. Riscoperta [avvenuta in modo autentico e non “scolasticamente” acquisita], delle sequenze e dei modi con cui si è poi realizzata la situazione storico-sociale che viviamo oggi. Ho sempre avuto una grande interesse ai fenomeni storici della vicina Francia, [ ne parlo correntemente la lingua e mi sono vicine molte produzioni della loro letteratura], in specie del periodo che va dalla Rivoluzione Francese alla fine del Primo Impero. La narrativa e la cinematografia storica mi affascinano, specie nelle ricostruzioni operate dagli anglosassoni, secondo me insuperabili nel rendere attuali vite e situazioni distanti nel tempo. Più recentemente mi ha attratto Il periodo che precede il primo conflitto mondiale, come pure le vicende della società del periodo tra le due guerre ed il secondo conflitto. La presenza di una moglie giapponese mi ha fatto conoscere anche un altro modo di intendere ed interpretare le verità storiche.



rivoluzione
napoleone
patton
G.Lefebvre Storia della rivoluzione francese

Napoleone

Biografia
del Generale G.S. Patton Jr.













 

Due libri sono stati fondamentali: Il Gattopardo di G. Tomasi di Lampedusa e Memorie di Adriano di M. Yourcenar: essi, con motivazioni diverse, mi hanno dato più consapevolezza sul significato della vita, del fluire degli eventi e sul ruolo degli uomini e del loro rapporto con il potere, con le loro passioni e con la storia.

 

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adriano
Due Sicilie
Il Gattopardo G.Tomasi di Lampedusa

Memorie di Adriano M.Yourcenar

Storia delle Due Sicilie G. De Sivo.

Questi sono alcuni dei libri del mio patrimonio culturale che raggiunge (o supera ?) i duemila volumi, da cui ho appreso, conosciuto ed avuto insegnamento.

bizantino
crociate
federico
Storia dell’Impero Bizantino G Ostrogorsky

Storia delle Crociate S.Runciman

Federico II Imperatore E. Kantorowicz

Non mancano le mie letture di gastronomia sia riguardanti la cucina del nostro paese, che attraverso esperienze gastronomiche diverse (amo la cucina giapponese e medio-orientale, quest’ultima molto presente nei piatti del Meridione): grazie ad esse ho potuto allietare, per molti amici, serate piacevolissime. In questo gli insegnamenti di mio Padre, vissuto in Egitto, sono stati fondamentali.

mangiare
araba
giappone
L’arte di Mangiar Bene – P.Artusi

La grande cucina araba del Medio-Evo

Arte della cucina giapponese

Arte e...

Amo più la scultura inserita nell’architettura, che non la pittura, ma è un “primus inter pares”. La tridimensionalità dell’immagine mi affascina. Inoltre essendo le due arti frutto di un lavoro sincretico tra mente e manualità, si avvicinano sempre di più a quanto concepisco essere il maggior fondamento dell’arte chirurgica. Così posso rimanere per ore a contemplare il Ratto di Proserpina o i Prigioni o i busti romani del Campidoglio.

Proserpina
Buonarroti
Commodo

A sx : Il ratto di Proserpina . Roma Galleria Borghese (GL Bernini)   al centro: Prigione (M.Buonarroti)   A dx : Busto di Commodo [come Eracle]
– Roma, Musei Capitolini

San Vitale

          A sx : Mosaici della Basilica di S.Vitale Ravenna,   al centro: S. Pietro in Montorio – Roma (D.Bramante),   A dx : Mosaici della Cappella Palatina
Palermo (maestranze bizantino –arabe)

La suggestione delle chiese di Ravenna mi rapisce tanto quanto le piramidi di San Juan de Teotihuacán in Messico,

 

juan
Mexico

S. Juan de Theotihuacan – Mexico [culture precolombiane] La Piramide del Sole

dove sono stato e dove ancora si prega con le mani rivolte al sole.Questa mia preferenza non mi ha mai fatto dimenticare i grandi capolavori pittorici, in particolare quelli della pittura bizantina, poi così vicini ai dipinti di Gustav Klimt della secessione del Novecento viennese. Mi attraggono perchè intense e tecnicamente superbe le pitture di Andrea Mantegna, di Piero della Francesca e di Sandro Botticelli; ricche di pathos quelle di M. Merisi e quelle sognatrici di Marc Chagall.

Conversione
Mantegna
La Madonna del Parto – Piero Della Francesca Sansepolcro (Arezzo)

La crocefissione di A.Mantegna Museo del Louvre, Parigi.

La Conversione di S.Paolo – M. Merisi [S.Maria del Popolo] Roma] (1601).

 

Mosaico
Chagal

Natività; S.Botticelli 1482-1485                                                  M.Chagall – Les Amoreux de Vence

La mia necessità di unire mente e mano (“la man che ubbidisce all’intelletto” del Buonarroti) mi ha spinto verso attività artistico – manuali che oggi, ridotto “per raggiunti limiti di età” il tempo dedicato alla mia principale passione (la neurochirurgia), trovano, per dilatazione temporale, un maggiore spazio. Amo modellare figure all’uso dei presepisti napoletani, ricreare e dar vita a figure militari dipingendole con colori ad olio [perche’ danno maggiori effetti di verismo rispetto ad altri pigmenti]; tutto cio’ implica una ricerca storica attenta e tenace ed è il lato più avventuroso di tale impegno. Dipingere soldati ed ufficiali dell’esercito delle Due Sicilie è per me momento di grande piacere.

 

 

Ma la tecnologia è anch’essa una forma di arte, che sposa mente e manualità: progettare strumenti sofisticati al computer ha la necessità successiva di vederli creati nello spazio tridimensionale e di far loro prendere vita. Quello che avete visto prodotto nella ricostruzione del 1998 degli organi cerebrali invisibili o i “tools” per la chirurgia “frameless” nel 2003, non è affatto distante dalla realizzazione del biellismo di un modello di locomotiva a vapore autocostruita, o con la fiamma costruire in ottone lo scafo di una nave.

 

Locomativa
Nave

Locomotiva in ottone autocostruita                                              Scafo di Nave costruita in ottone

 

 

I miei Viaggi...

Planisfero con tutti i Paesi visitati (cerchi bianchi)

 

La mia scelta professionale e la mia attività scientifica hanno permesso la visita di luoghi distanti del mondo (cerchi bianchi); popoli diversi, mentalità, usi, costumi e culture così lontane dalla mia origine (non solo geograficamente) fanno oggi parte del mio bagaglio personale. Ho affrontato queste esperienze con occhio sempre attento, mai critico, certamente sincretico nel loro insieme. Dal vivace caos del Brasile del Mato Grosso alla ospitale Dublino, ai panorami, colori e profumi di Istambul, alla bellezza primigenia di Assuan mi sono sempre curato di capire il perché delle cose, attento, in genere, a cercare delle risposte.

 

Assuan
Mato grosso

Veduta di Assuan – Egitto                                                     Mato Grosso – Brasile

Dublino

Istambul (Turkia) la Moschea azzurra                                                                  Dublino(Irlanda) pub tipico

Quartieri spagnoli

Il chiostro di S Chiara                                                                  quartieri spagnoli

 

Ancora: vorrei visitare Gerusalemme e Machu Pichu.

 

I miei amici...

Ho conosciuto persone in tutto il mondo e di vario genere. Di alcune di esse non ricordo nulla, né i modi nè il viso; altre ancora sono entrate nella mia vita e sono rimaste nella mente e nella storia e vi rimangono anche adesso: sono i miei Amici. Di alcuni apprezzo l’intelligenza ed i modi, di altri la simpatia e la gioia di vivere, di altri il senso etico, la disponibilità e l’altruismo. Di essi citerò il nome tralasciando il loro cognome, ma certamente si riconosceranno per quello che dirò. Agli amici dei tempi di scuola così lontani nel tempo e nello spazio dedicherò i ricordi della giovinezza; ma è un ricordo inconsapevole, quasi sbiadito. Quelli come Alfredo, che si sono conosciuti e frequentati durante gli anni dell’Università, sono, oggi come allora, vicini e presenti nel mio animo. Vengono poi gli amici degli anni genovesi Ernesto, Pierluigi, e Roberto; nel periodo romano Alberico, Angelo (mio testimone di nozze) e Fabio, e Paolo con cui ho diviso esaltanti momenti dovuti alla comunanza del lavoro e, perché no, ed agli interessi che si hanno nella vita come i piaceri della tavola e della cultura. Come dimenticare Eugenio cui mi unisce la passione per le sbuffanti locomotive………………e Gianni, che considero come un fratello e che mi ha aiutato in momenti esistenziali molto difficili. Ricordo con immensa gioia gli amici argentini: i Fabian e Fabian con la delicatissima moglie Jimena che mi hanno accolto nelle loro case come se ci fossimo conosciuti da sempre. E Osvaldo Il brasiliano, forse il più estroverso ed a cui mi unisce la passione per la bellezza muliebre. Un tributo indimenticabile all’amico e maestro Edgar che dagli “States of America” è stato un sostenitore delle mie esperienze chirurgiche e al carissimo e sempre giovane Elliot. Vorrei ricordare qui anche la mia amica Melina, che ha certamente cambiato la storia dei miei ultimi anni; ed infine ultimi ma non i meno vicini Benedetto ed Eugenio (non è lo stesso delle locomotive). Benedetto mi ha tirato fuori da situazioni complesse e mi ha dato consigli con equilibrio e senso della realtà. Eugenio impeccabile, tenace ed entusiasta ricercatore, mi ha insegnato ad amare la scienza e il rigore con cui ci si deve ad essa riferire; se molte cose sono state possibili lo devo a Lui. E come dimenticare Stefano compagno di “giochi” scientifici e di prodezze tecnico-chirurgiche; Arturo, conosciuto grazie ad una disavventura, dalla bella famiglia con cui ho stabilito un sodalizio forte di vita e professionale. E Andrea che mi rampogna per il mio carattere intransigente e, a suo parere, troppo fermo. Infine, anche coloro che non ho citato, ma solo per ragioni di spazio, e me ne scuso, rimangono vivi nella mia mente insieme a cio’ che ci ha unito o diviso.